L’arrivo in Sicilia di una locomotiva a vapore per la effettuazione di treni storici, dopo ben nove anni di assenza di una vaporiera dalla nostra isola, ha sollevato giustificati entusiasmi. Ulteriori entusiasmi suscita la notizia che il prossimo anno una locomotiva a vapore sarà trasferita in un impianto siciliano per un lungo periodo, proprio per la effettuazione di treni storici a vapore.
Quasi come un beffardo contraltare, la notizia di ieri sul guasto che ha costretto la Gr. 685 089 a sospendere il servizio dopo due dei tre viaggi programmati per il fine settimana del 10 ÷ 12 maggio tra Catania C.le e Scordia, in occasione della Fiera Mediterranea del Cavallo presso la Tenuta di Ambèlia, nel territorio di Militello in Val di Catania, ha suscitato apprensione e disappunto nell’ambiente degli appassionati, in particolare di quelli che proprio per il giorno 12 maggio, domenica, avevano programmato i loro entusiastici raid fotografici lungo linea, per rendere il giusto omaggio alla “Regina” delle locomotive.
A tale inconveniente, si è aggiunta una cattiva e grave notizia: il giorno 11 maggio è stato necessario l’intervento dei Vigili del fuoco per spegnere un principio di incendio che ha interessato la locomotiva Gr. 740 072, monumentata presso la stazione di Acireale. Un fatto grave, un segnale di vulnerabilità del mezzo, così come si presenta oggi, da non sottovalutare, specie considerando che questa locomotiva era stata a suo tempo collocata in quella sistemazione adottando tutte le precauzioni per renderla, potenzialmente, una macchina recuperabile all’esercizio.
Registriamo quindi, racchiuse in un ristretto arco temporale, due notizie molto positive e due notizie molto negative, che creano una contrapposizione che ci dà rilevanti spunti per una serie di riflessioni che ci sembrano ora mature e opportune, e che desideriamo condividere sperando che vengano raccolte da chi è in grado di prendere decisioni per i futuri sviluppi del ritorno del vapore in Sicilia.
Il ritorno stabile del vapore in Sicilia è un obiettivo che da troppi anni viene visto soltanto come una chimera dagli appassionati siciliani, e non solo. È evidente che l’impegno che adesso il governo della Regione Siciliana ha preso, stanziando ingenti somme per una delle più vaste programmazioni in Italia di treni d’epoca e destinandone una parte per permettere di riportare stabilmente in Sicilia una locomotiva a vapore almeno per un anno, si unisce felicemente con la presenza di Fondazione FS che, sin dall’inizio della propria attività, ha individuato proprio nella nostra isola un territorio ideale per dare evidenza del valore dell’offerta del viaggio lento in treno d’epoca, finalizzato alla conoscenza delle emergenze storico-culturali, paesaggistiche, archeologiche e delle tipicità enogastronomiche dei luoghi visitati.
Il risultato tangibile è la possibilità di godere, per il prossimo anno (come quello in corso e così come è stato il 2018), di un ampio calendario di viaggi in treno d’epoca contando come ulteriore rilevante attrattiva, sulla presenza di numerosi treni a vapore.
Affinché questo obiettivo sia concretamente raggiunto e consolidato, occorre fare tesoro delle esperienze pregresse. In questo senso, riteniamo che una seria programmazione come quella che intendono mettere in campo i due attori principali, Regione Siciliana e Fondazione FS, debba essere anche tutelata, già all’atto della sua pianificazione, nei confronti di qualsiasi inconveniente.
Il turista che sarà in Sicilia il prossimo anno e deciderà di premiare un certo territorio, piuttosto che un altro, con la sua presenza anche in virtù della offerta, in una data opportunamente calendarizzata per tempo, di un viaggio su carrozze d’epoca trainate da una locomotiva a vapore, non deve correre alcun rischio di vedere ridotta la qualità, e quindi l’attrattiva, di questa offerta. Con le conseguenze spiacevoli, in termini di credibilità, che tutti possiamo immaginare.
L’incidente occorso alla Gr. 685 089 insegna che è indispensabile adottare le giuste precauzioni, dato che il punto qualificante imprescindibile non è tanto e solo il mero trasporto dei viaggiatori, che si può risolvere perfino con pullman, in caso di guasto.
SiT ritiene quindi indispensabile, per garantire il programma che vede l’offerta di treni a vapore per il prossimo anno, che si doti la nostra isola di due locomotive a vapore atte all’esercizio. Il concetto della “macchina di riserva”, sempre a disposizione, è da sempre attuato nel mondo delle ferrovie, per cui siamo certi che, per la sua ragionevolezza, questa possibilità sia già stata presa in considerazione dai soggetti cui spetta la pianificazione di queste attività. Con la nostra proposta desideriamo pertanto esercitare una giusta “pressione” affinché questa decisione sia definitivamente assunta e attuata.
Partendo da questa necessità e con riferimento alla seconda notizia riguardante la Gr. 740 072, riteniamo che si presenti un’ottima occasione per valutare il completo recupero estetico e funzionale di questa macchina. Si tratterebbe di un’operazione dall’alto profilo culturale e mediatico, giustificabile nei costi, pur alti, con i grandi investimenti già attivati dalla Regione Siciliana in tema di treni d’epoca. Inoltre, tale recupero potrebbe rientrare tra gli impegni resi pubblici in passato dall’ing. Cantamessa, Direttore di Fondazione FS, circa il riutilizzo delle cifre ricavate in Sicilia per potenziare il parco rotabili storici isolano.
Sulla base delle nostre informazioni, quando nel 1989 la locomotiva fu monumentata vennero eseguite infatti tutte le operazioni necessarie ai fini della corretta preservazione di tutti i suoi organi e strumentazioni e di tutte le sue parti.
Come abbiamo già evidenziato, si tratterebbe di una operazione di altissimo valore per le ferrovie siciliane, sulla quale riteniamo che la Regione Siciliana possa impegnarsi, anche per il risultato di avere nel parco rotabili regionale, una macchina a vapore “stabile”.
Qualora non fosse possibile intervenire, ad esempio per questioni di tempo o per eccessiva onerosità, per il recupero della Gr. 740 072, si potrebbe ovviare procedendo al trasferimento di una seconda macchina a vapore da scegliere tra quelle che prossimamente andranno in scadenza o da poco scadute e per questo accantonate. In questo modo, con una spesa relativamente contenuta, che potrebbe in parte essere coperta dalla Regione Siciliana, si eviterebbe l’accantonamento definitivo di una gloriosa locomotiva a vapore.
Peraltro, dal punto di vista logistico, quanto occorre per lo stazionamento di lungo periodo di una locomotiva a vapore non richiederebbe ulteriori spese significative per la presenza di una seconda locomotiva.
Resterebbe comunque da risolvere il problema della conservazione della Gr. 740 072, dato che l’episodio del principio di incendio dimostra la vulnerabilità cui è esposta la locomotiva, così come in genere è per tutte le macchine monumentate e fermo restando che 30 anni di esposizione agli agenti atmosferici non sono certo passati senza conseguenze.
La soluzione definitiva, se si vuole preservare il patrimonio storico ferroviario, resta la conservazione in luogo chiuso e protetto. E’ un dato di fatto che la monumentazione all’aperto porta praticamente sempre al degrado del rotabile, per vari motivi: dalla mancanza di guardiania, alla non perfetta identificazione di chi dovrebbe occuparsi di manutenzione e decoro del mezzo; dagli agenti atmosferici alla impossibilità di movimentare il veicolo (necessità che prima o poi si verifica) se non con spese esorbitanti. Anche lo stato in cui versa la R370 012, monumentata presso la stazione di Catania C.le, luogo certamente presidiato, suggerisce, nonostante la recente leggera manutenzione effettuata, che la conservazione al coperto è l’unica vera soluzione. Soluzione, peraltro, che la stessa Fondazione FS ha ritenuto valida, adottandola per la gemella della macchina di Acireale, la Gr. 740 300, che, pur trovandosi ormai in condizioni di degrado molto avanzato dopo decenni di esposizione all’aperto, è stata riportata recentemente al deposito locomotive di Palermo per essere ricoverata al chiuso e per ricevere adeguata manutenzione.
In conclusione, confidiamo che il governo regionale possa prendere in considerazione la nostra proposta di richiedere a Fondazione FS la presenza di due locomotive a vapore nel prossimo anno in Sicilia e farla propria, adottando le decisioni necessarie per attuarla, garantendo così che i viaggi con treno a vapore che saranno programmati nella prossima stagione possano essere garantiti, a salvaguardia dell’immagine turistica della nostra isola.