È stata resa pubblica la Relazione del Gruppo di Lavoro (GDL), istituito il 27 agosto 2020 e insediato il 2 settembre 2020 dalla “Struttura Tecnica di Missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza” (STM) del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, relativa alla “valutazione di soluzioni alternative per il sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina”.
Come si legge in premessa, il GDL “si è proposto di definire i contenuti del lavoro di confronto fra soluzioni alternative del sistema complessivo di attraversamento dello Stretto di Messina, intendendo i raccordi terrestri e l’opera di attraversamento dello Stretto propriamente detto integrati nel sistema di attraversamento, da sottoporre a dibattito pubblico, anche con riferimento alla contestualizzazione del quadro economico e infrastrutturale delle Regioni del Mezzogiorno nel collegamento tra la Sicilia e l’Europa.
Il documento consiste di oltre cento pagine di testi, tabelle e grafici, con una parte iniziale costituita dai capitoli nei quali si sviluppano tutti gli aspetti di inquadramento (contesto socio-economico e trasportistico - contesto fisico e ambientale).
Segue una seconda parte di inquadramento normativo dell’iter che conduce alla individuazione dell’opera da realizzare (processo decisionale per la scelta delle infrastrutture di trasporto: progetto di fattibilità e dibattito pubblico - audizioni a testimoni privilegiati: le alternative progettuali e il sistema dei collegamenti alle reti stradali e ferroviarie).

Nell’ottavo articolo di Giovanni Saccà sono stati riepilogati numerosi link utili a chi volesse consultare i documenti del Progetto Definitivo dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina.
Inoltre, sono evidenziati alcuni significativi aspetti critici relativi alla compatibilità tra la struttura che prevede la campata unica da 3.300 metri e le condizioni di reale continua utilizzabilità. Molto interessante è la distinzione tra la possibilità di applicare modelli per simulare il traffico ferroviario e l’impossibilità di applicare analoghi modelli per simulare il traffico automobilistico soprattutto in funzione delle diverse tipologie e numero dei mezzi gommati contemporaneamente in circolazione e fermi sul ponte. Tutti aspetti relativi alla sicurezza che, insieme a quelli relativi al manuale di esercizio ed emergenza, sino ad ora non sono stati sottoposti ad effettive, approfondite analisi e che richiedono numerose, specifiche approvazioni da parte delle Autorità competenti nella fase di progettazione esecutiva.
Con l’ulteriore precisazione che il Progetto Definitivo approvato dalla Società Stretto di Messina nel 2011 non è stato mai approvato dal CIPE. Aspetto, questo, che rende quanto mai efficace e urgente l’indicazione del DEF 2018 di ripartire, di fatto, con un serio studio di fattibilità per “La verifica di fattibilità del collegamento, stabile o non stabile, attraverso lo Stretto di Messina”.

Con il sesto articolo sull’attraversamento stabile dello stretto di Messina si rende una ampia rassegna delle valutazioni delle varie ipotesi di soluzione prese in considerazione e più o meno sviluppate in termini progettuali nel corso degli ultimi decenni, ipotesi che anche alla luce dei successivi progressi tecnologici possono tornare in gioco.  Con questo articolo si intendono fornire gli elementi di confronto basati su valutazioni a volte complete ma a volte anche incomplete che hanno indirizzato progressivamente, ma anche forzosamente, il dibattito verso l’attuale, purtroppo sino ad ora sterile, prevalere del ponte a campata unica da 3,3 km di lunghezza come unica soluzione percorribile. Seguendo con attenzione la dettagliata esposizione dei fatti raccontati nell’articolo si può comprendere che, riportando il dibattito a una serena e ampia visione del problema, è possibile riconsiderare tutte le soluzioni e superare una volta per tutte l’attuale stallo in cui l’unica soluzione ora prospettata ha relegato un problema di primaria importanza per la ripresa economica del sud Italia e quindi dell’intera Italia.

Nel corso del 2019 c’è stato un intenso dibattito relativo alle Grandi Opere, che ha portato il Parlamento italiano a pronunciarsi positivamente in merito al completamento della rete TEN-T ed in particolare della tratta Torino-Lione, del terzo valico e di tanti altri grandi progetti. Solo l’attraversamento dello Stretto di Messina non è stato preso in seria considerazione, ma le discussioni, i convegni e gli approfondimenti in merito si sono susseguiti per tutto l’anno.
Sarebbe opportuno che il Governo italiano reinserisse in agenda il completamento della Direttrice Napoli-Palermo potenziandola e velocizzandola con gli stessi criteri con cui sono state realizzate le altre tratte del corridoio Scandinavo Mediterraneo. Nell’ambito di tale Direttrice si colloca il progetto di attraversamento stabile stradale e ferroviario dello Stretto di Messina. Volendo riepilogare sinteticamente la situazione su quest’ultimo progetto, non si può che fare riferimento alla scheda n°65 del Sistema Informativo Legge Opere Strategiche (SILOS)[1].

In questo articolo si prende spunto dalle tre tipologie di attraversamento stabile prese in considerazione dalla Società Stretto di Messina, già citate nel precedente articolo [LINK], e si offre una rassegna, sintetica ma non troppo, della evoluzione che hanno avuto queste tipologie nel mondo.
Ricordiamo che le tre tipologie considerate sono:

1) Tipologia aerea = Ponti sospesi = Cable Supported Bridge

2) Tipologie alvee = Tunnel immersi in acqua = Submerged Floating Tunnel

3) Tipologie subalvee = Tunnel subalvei = Underground Tunnel

Esse sono riportate schematicamente in Figura.