Ieri (23 gennaio 2017) si è svolta la discussione sulle linee generali della Proposta di Legge n. 1178 (Iacono e altri) “Disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico”. Sull’iter in Commissione IX Trasporti di questa PdL abbiamo fornito aggiornamenti nei giorni scorsi.
La discussione si è sviluppata a partire dall’intervento dell’On. Mura, relatrice in Commissione, cui hanno fatto seguito quelli degli Onorevoli Bossio, De Lorenzis, Famiglietti e Gandolfi. Al termine per il Goveno è intervenuta la Sottosegretaria per i Beni e le Attività Culturali Dorina Bianchi.
L’On. Romina Mura ha illustrato l’iter della PdL in Commissione Trasporti, richiamando come vi sia stato un lungo ed articolato lavoro di raccolta dei contributi di tutti i soggetti (vedi articolo) a vario titolo interessati all’argomento, al termine del quale è stato rielaborato profondamente il testo inizialmente proposto nel 2013. È stato fornito così alla Commissione il testo base sul quale proseguire i lavori per arrivare, attraverso l’esame dei vari emendamenti proposti, al testo definitivo da sottoporre alle Commissioni competenti ed all’Aula.
L’On. Mura ha evidenziato il valore della legge, che ha riscosso attenzione anche a livello ministeriale, viste le potenzialità come moltiplicatore dell’offerta turistica. Inoltre, l’On. Mura ha tenuto a sottolineare come molti contenuti del testo licenziato dalla Commissione Trasporti non siano presenti nel testo pervenuto in Aula per effetto delle osservazioni della Commissione Bilancio. Ha ricordato in proposito la cancellazione dell’elenco di linee ferroviarie che già con l’adozione della legge sarebbero classificate come ferrovie turistiche e inoltre la omissione della introduzione del ferrociclo quale ulteriore modalità di fruizione di linee dismesse.
Sono quindi intervenuti l’On. Vincenza Bruno Bossio, l’On. Diego De Lorenzis, l’On. Luigi Famiglietti, l’On. Paolo Gandolfi. Tutti gli interventi sono stati caratterizzati da espressioni in favore della approvazione della proposta di legge.
Gli interventi sono visibili sulla webTV della Camera dei deputati e vi invitiamo a vederli (http://webtv.camera.it/home seduta d’aula n. 728 del 23 gennaio 2017).
Dalla discussione sono emersi aspetti positivi ed aspetti negativi.
Sicuramente positivo è il fatto in sé che sia in discussione in Aula una proposta di legge volta ad istituire il mondo delle ferrovie turistiche, che così può vedere luce anche in Italia uscendo dall’attuale limbo nel quale è considerato una appendice, spesso fastidiosa, del sistema ferroviario nazionale e locale, già gravato nella sua quotidianità da problemi di vario tipo. Questo merito deve essere riconosciuto all’On. Iacono promotrice della PdL.
Altro aspetto positivo è che la necessità che si legiferi su questo argomento riscuote il consenso di tutte le parti politiche, senza eccezioni. Ciò fa ben sperare circa la possibilità che i tempi di approvazione siano molto contenuti e che nel corso dell’esame in aula alcuni aspetti negativi possano essere superati con emendamenti ed integrazioni mirate.
Infatti, a nostro parere nel testo in esame sono presenti anche alcuni pesanti aspetti negativi, solo accennati negli interventi, che rischiano però di vanificare le ottime intenzioni di chi ha promosso questa legge.
Ci riferiamo innanzitutto alle evidenti “mutilazioni” inflitte al testo licenziato dalla Commissione IX Trasporti per effetto delle osservazioni della Commissione V Bilancio: è stata eliminato dal testo la introduzione del ferrociclo come modalità di fruizione delle linee dismesse; è stato eliminato il primo elenco indicativo di linee ferroviarie che presentano tutte le caratteristiche evidenziate sin dal titolo assegnato alla PdL: si tratta infatti di “linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico”.
La considerazione che facciamo, dal punto di vista di una Associazione fortemente interessata alla nascita ed allo sviluppo delle ferrovie turistiche in Italia, è che anche se questi due importanti elementi fossero reintegrati nel testo finale della legge, si sarebbe persa comunque una grande occasione. Sopratutto ci riferiamo all’aspetto, più volte citato anche nella discussione d’Aula, del ruolo essenziale delle Associazioni di volontari.
Sappiamo che nel corso dei lavori in Commissione Trasporti sono stati presentati emendamenti molto importanti la cui finalità è di creare anche in Italia condizioni analoghe a quelle che in Francia, in Gran Bretagna, in Germania, paesi capifila in questo settore, consentono il prosperare di numerosissime piccole, diffuse, realtà ferroviarie. Queste realtà, spesso nate attorno a qualche chilometro di binario, anche a scartamento ridotto, e con rotabili più o meno storici, sono create e gestite da associazioni di volontari che operano seguendo specifici regolamenti redatti per garantire tutti i requisiti di sicurezza necessari ma tenendo nel giusto conto le caratteristiche peculiari di una ferrovia turistica, prima tra tutti il tipo di traffico che la impegna. Ciò comporta che la infrastruttura non debba essere necessariamente dotata di onerosi impianti di sicurezza né che si richieda un particolare attrezzaggio dei rotabili. Comporta anche che gli oneri di manutenzione di linea e rotabili siano ridotti perché commisurati al bassissimo livello di utilizzazione, sicuramente non paragonabile a quello delle ferrovie commerciali.
Il richiamo dell’On. De Lorenzis al meritorio lavoro svolto dalla Federazione Italiana delle Ferrovie Turistiche e Museali (F.I.F.T.M.), che ha preso a riferimento il Regolamento della federazione francese (Fédération des chemins de fer touristiques et des musées à caractère ferroviaire de France UNECTO) traducendolo in italiano e consegnandolo ai soggetti preposti alla sicurezza ferroviaria in Italia è stato quanto mai opportuno. Anche gli altri oratori hanno evidenziato la necessità di distinguere in maniera netta le esigenze di una ferrovia turistica da quelle di una linea commerciale, distinzione che però deve essere la premessa ad una conseguente regolamentazione radicalmente diversa. Tanto diversa da consentire che il soddisfacimento di tutti i requisiti richiesti per potere accedere alla gestione di una ferrovia turistica siano accessibili da soggetti che, pur dovendo avere caratteristiche adeguate a garantirli senza eccezioni, possano adoperarsi contando essenzialmente sulle proprie forze e capacità.
Qualsiasi tentativo di relegare i volontari delle associazioni che operano nel campo della ferrovia ad un circolo di puri appassionati sognatori appare quindi pretestuoso. Tanto più se si considera che anche in Italia, pur tra mille difficoltà normative e altrettante difficoltà nel rapportarsi con le istituzioni e con le aziende ferroviarie, queste realtà associative sono presenti numerose, distribuite in tutto il territorio nazionale, vantano esperienze pluridecennali che mostrano anche una notevole maturità del settore e in definitiva sono stati per molti anni gli unici soggetti interessati ad operare per la salvaguardia del patrimonio ferroviario nazionale, facendosi carico direttamente della preservazione e restauro dei numerosi rotabili storici che sono attualmente in circolazione o collocati in musei.
In definitiva, in assenza di significative modifiche nel senso sopra illustrato, si rischio di vanificare una iniziativa legislativa molto rilevante producendo alla fine una legge che non ha l’efficacia che attendiamo ma che si limita a sancire quanto già esiste. Significativa, in questo senso, una affermazione dell’On. Gandolfi: “Alcune delle cose che si vogliono fare con questa legge si potrebbero già fare oggi”.
Probabilmente, però, la PdL sarà votata alla Camera dei Deputati oggi stesso (24 gennaio). Speriamo che tanta celerità non impedisca di migliorare il testo nel senso che abbiamo illustrato. Allo stesso link della webTV della Camera sarà possibile seguire la discussione in Aula della PdL sulle ferrovie turistiche.