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Proseguendo la lettura del regolamento di esercizio per le linee a scartamento ridotto della Sicilia del 1923 siamo giunti agli articoli 5, 6 e 7, articoli rivolti per il personale dei treni (macchinisti e capitreno) e manovratori. Dagli articoli si può notare una particolarità di quel periodo: l’uso della cornetta da parte del capotreno per ordinare la partenza del treno.
Negli articoli si parla molto dei segnali eseguiti verso i frenatori, in quei anni, l’impiego di queste figure professionali, sui treni, era ancora abbastanza diffuso visto il gran numero di carri non dotati di freno continuo; in effetti sulla rete a scartamento ridotto l’uso di rotabili privi di freno continuo (a vuoto nel nostro caso) era molto raro e con il passare del tempo questi mezzi sono stati demoliti. Unico esempio ancora esistente potrebbe essere il carro GRU attualmente accantonato a Castelvetrano, dotato solo del freno a mano e della condotta del vuoto solo passante.
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In questo articolo parleremo dei segnali forse più noti, quelli fissi e a dischi girevoli. Dei segnali fissi fanno parte, oltre il palo indicatore (già trattato qui), anche i segnali ad ala o semaforici.
I segnali ad ala, a differenza dei pali indicatori, vennero istallati solo nelle stazioni in comune con la rete a scartamento normale ovvero Agrigento Bassa e Centrale, Porto Empedocle e Castelvetrano. Rispetto alla tipologia di segnali raffigurati nel regolamento, che presentano una foggia ottocentesca, c’è da notare che con il tempo molti di questi impianti vennero sostituiti con segnali di tipo luminoso moderno (vedi Agrigento Bassa e Castelvetrano), mentre quelli rimanenti vennero riconvertiti per il funzionamento ad energia elettrica. I segnali ad ala impiegati sulla rete a scartamento ridotto delle FS superstiti si trovano solo a Porto Empedocle (dove l’associazione Ferrovie Kaos sta curando il restauro dei due ancora in opera) e poco fuori la stazione di Agrigento Bassa sulla linea per Licata (solo resti).
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Nelle linee a scartamento ridotto delle FS, in Sicilia, vigeva un regolamento di esercizio abbastanza simile a quello della rete nazionale, ma con alcune vistose differenze. La più conosciuta forse consisteva nel singolare impiego del cosiddetto “palo indicatore”. Le stazione dotate di uno o più binari di incrocio venivano infatti protette da questo caratteristico sistema di segnalamento, che di fatto sostituiva il consueto segnale ad ala presente nelle linee a scartamento normale. Il palo indicatore era usualmente di legno (anche se negli ultimi anni di esercizio sono stati adottati esemplari in cemento armato), di sezione quadrata, colorato con triste bianche e nere oblique; veniva posizionato con una delle diagonali parallele al binario e posto a non meno di 100 m dal deviatoio di ingresso della stazione che si stava servendo. In caso di nebbia o maltempo questo ancestrale sistema ottico di segnalamento veniva sussidiato anche con petardi.