Diverse segnalazioni giunteci riferiscono dell’avvenuta demolizione della RALn 6003, da tempo accantonata presso l’ex Deposito Locomotive di Castelvetrano e vittima, nel 2009, di un incendio che ha causato alla macchina danni strutturali irrimediabili.
L’automotrice, di fatto non più recuperabile, da tempo era stata tirata fuori dalla Rimessa ex Squadra Rialzo (luogo dove è divampato l’incendio e che ha ospitato la macchina fin dalla chiusura della linea per Sciacca): il locale infatti, come i nostri lettori sapranno, recentemente è stato rifunzionalizzato per permettere il restauro del restante parco rotabili FS a scartamento ridotto, attualmente preservato e vincolato. La RALn 6003 così è stata per almeno tre anni accantonata all’aperto, in attesa appunto della inevitabile demolizione.
Un triste ed ineludibile destino, certo, dal quale però si dovrebbero anche ricavare buone notizie. La demolizione infatti, secondo le nostre fonti, dovrebbe aver risparmiato, come sapevamo da tempo, alcune importanti parti della macchina, come i carrelli, i propulsori e la trasmissione. Tutti componenti più che utili come ricambi (oramai introvabili) per le unità gemelle ancora esistenti. Facciamo riferimento in particolare alla RALn 6012, attualmente monumentata in discrete condizioni a Villarosa, che potrebbe certamente beneficiare dei “resti” della 03, a partire dai carrelli.

Nulla si sa invece di quel poco che rimaneva degli interni: alcune parti infatti erano state smontate tempo fa, sempre in previsione di fare magazzino per componenti di ricambio per le automotrici superstiti ma ad oggi non sappiamo se effettivamente questi elementi minori siano stati preservati o meno.

Ed ecco un gran bell'articolo scritto dal nostro socio Giuseppe Santangelo, amante e conoscitore delle RALn 60, che, insieme all'aiuto e ai consigli del "decano" Piero Ingoglia e di Ellis Barazzuol, ci spiega nel dettaglio (nonostante la giovane età gli abbia precluso la gioia di vedere circolare dal vivo le simpatiche automotrici) come guidare queste macchine. Con l'ausilio di una foto con didascalie, ripresa su una delle "superstiti" di Castelvetrano, vi invitiamo a sedervi nel predellino del secondo agente e di gustarvi l'avviamento! Buona lettura


La guida delle automotrici a scartamento ridotto RALn60 era abbastanza semplice, sopratutto grazie all'introduzione del cambio sincronizzato che ha facilitato di molto il lavoro del macchinista rispetto ai mezzi termici conosciuti fino alla fine degli anni '50. Cercherò di spiegarvi come avviare e far camminare questi mezzi dicendovi dove "mettere mano" sul banco. Aiutatevi a seguire le istruzioni guardando la foto con didascalie (vedi in fondo all'articolo, per incrandirla cliccateci sopra).

Da dove partiamo? Ma dall'avviamento, ovvio! Innanzitutto serve una chiave di banco: questa va inserita nell'apposito alloggio e va ruotata in verso orario o antiorario, a seconda del senso di marcia che si vuole dare.

Le RALn 60 furono costruite tra il 1949 e il 1950 in 25 esemplari espressamente per la rete complementare siciliana e presentarono alcune caratteristiche innovative per l’epoca, come il motore disposto sotto la cassa ed i radiatori dell’acqua di raffreddamento del propulsore situati nelle carenature ai fianchi del veicolo. Inoltre esse furono le prime ad avere un cambio meccanico sincronizzato sempre in presa.  Queste innovazioni, sperimentate appunto sui mezzi siciliani, furono alla base dello sviluppo di tutte le automotrici moderne che ancora oggi sono in servizio e dunque le RALn 60 rappresentano uno storico punto di svolta della tecnologia ferroviaria italiana.  Nel progetto si tenne inoltre conto della presenza, sulla rete siciliana, di tratte a cremagliera e furono pertanto previsti due tipi di automotrice: il primo, con un solo motore, era destinato a linee con pendenza massima del 35 per mille mentre il secondo tipo aveva due motori e carrelli a completa aderenza, per assicurare la capacità di superare pendenze del 75 per mille o di trainare un rimorchio su pendenza del 35 per mille.

Ed ecco a voi le RALn 60, i rotabili più preziosi (e soprattutto ancora esistenti) della nostra amata ferrovia di Selinunte! Queste simpatiche macchine furono concepite per l’esigenza, sentita da prima della seconda guerra mondiale, di far circolare mezzi più agili delle vaporiere dei gruppi R.301, R.302 ed R.370 sulle linee FS a scartamento ridotto della Sicilia. Tale esigenza si concretizzò solo nel 1949 con l’immissione in servizio, appunto, delle RALn 60. Questo gruppo di automotrici termiche (trazione diesel) furono costruite in 25 esemplari espressamente per la rete complementare siciliana e presentarono alcune caratteristiche innovative per l’epoca, come il motore disposto sotto la cassa ed un cambio meccanico sincronizzato sempre in presa. Innovazioni, sperimentate appunto sui mezzi siciliani, alla base dello sviluppo di tutte le automotrici moderne che ancora oggi sono in servizio e dunque le RALn 60 rappresentano uno storico punto di svolta della tecnologia ferroviaria italiana.