Nella seduta del 30 marzo u.s. in sede di Conferenza Stato - Regioni è stata sancita l’intesa sullo schema di Decreto Interministeriale di individuazione e classificazione come tratte ferroviarie ad uso turistico di tratte, dismesse o sospese, caratterizzate da particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico.
Si tratta dell’adempimento richiesto ai sensi dell’articolo 2 della Legge 9 agosto 2017, n. 128, per la istituzione in Italia di ferrovie turistiche. Si riporta di seguito il testo integrale dei primi tre commi dell’articolo 2.
- Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e con il Ministro dell’economia e delle finanze, in coerenza con quanto previsto nel piano strategico di sviluppo del turismo in Italia, per il periodo 2017-2022, di cui all’articolo 34 quinquies, comma 1, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2012, n. 221, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottare, in prima applicazione, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono individuate e classificate come tratte ferroviarie ad uso turistico le tratte, dismesse o sospese, caratterizzate da particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico, suscettibili di essere utilizzate e valorizzate ai sensi del comma 5, purché sia assicurato il finanziamento dei relativi oneri ai sensi dell’articolo 4, comma 2. Con successivi decreti, da adottare con le modalità di cui al periodo precedente, si procede, anche su proposta delle regioni interessate, alla revisione e all’integrazione del suddetto decreto.
- In deroga a quanto previsto dal comma 1, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono classificate come tratte ferroviarie ad uso turistico, ove risultino rispettate le condizioni di cui al comma 3, le seguenti linee:
- a) Sulmona - Castel di Sangro;
- b) Cosenza - San Giovanni in Fiore;
- c) Avellino – Lioni - Rocchetta Sant`Antonio;
- d) Sacile - Gemona;
- e) Palazzolo - Paratico;
- f) Castel di Sangro - Carpinone;
- g) Ceva - Ormea;
- h) Mandas - Arbatax;
- i) Isili - Sorgono;
- l) Sassari - Palau Marina;
- m) Macomer - Bosa;
- n) Alcantara - Randazzo;
- o) Castelvetrano - Porto Palo di Menfi;
- p) Agrigento Bassa - Porto Empedocle;
- q) Noto - Pachino;
- r) Asciano - Monte Antico;
- s) Civitavecchia - Capranica - Orte;
- t) Fano - Urbino.
- Le linee di cui al comma 2 sono classificate come tratte ferroviarie ad uso turistico a condizione che risultino finanziate nell’ambito del contratto di programma con il gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale o con risorse alle stesse destinate dalle regioni competenti e che le medesime regioni, per le linee di loro competenza, non ne richiedano l’esclusione con propria delibera trasmessa al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti entro centocinquanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
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Potete leggere l’intero articolo 2 della L. 128/17 CLICCANDO QUI.
Nel mese di ottobre 2021, ancora in sede di Conferenza Stato - Regioni era stato chiesto alle Regioni e, da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, a Rete Ferroviaria Italiana di esprimersi circa le linee citate nell’articolo 2 della L. 128/17 relativamente alle risorse. In seguito alle risposte pervenute entro i termini richiesti da parte di RFI e di alcune amministrazioni regionali si è proceduto alla redazione del Decreto Interministeriale che ora ha ricevuto la “sancita intesa” della Conferenza Stato - Regioni.
Come si può vedere dall’elenco originale sotto riportato, per quanto riguarda la Sicilia, Rete Ferroviaria Italiana ha confermato, come è già noto, il proprio interesse al recupero delle linee Alcantara - Randazzo e Noto - Pachino, oltre che al potenziamento della linea da Agrigento Bassa a Porto Empedocle, già attiva ferrovia turistica.
Dal verbale della seduta del 30 marzo si apprende che la Regione Toscana ha formulato la richiesta che nel prossimo aggiornamento del decreto sia inserita la tratta Saline di Volterra - Volterra. Non risulta verbalizzata analoga richiesta da parte della Regione Siciliana, relativamente all’inserimento della linea Castelvetrano - Porto Palo di Menfi, anch’essa presente nell’elenco originario dell’articolo 2 della L. 128/17. Ciò appare sorprendente se si tiene conto della nota che l’Assessore alle Infrastrutture Falcone ha inviato il 2 febbraio al Dott. Enrico Maria Pujia, Dirigente Generale per il Trasporto e le Infrastrutture Ferroviarie del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, che annovera tra le proprie competenze quella dell’attuazione della legge 9 agosto 2017 n. 128 in materia di ferrovie storiche e turistiche. In tale nota, infatti, il Governo regionale ha ufficializzato il proprio nulla osta al recupero della linea. In proposito si vedano le dichiarazione dell’Assessore Falcone a questo LINK.
Sicilia in Treno ritiene indispensabile che nella prossima seduta della Conferenza Stato - Regioni il Governo della Regione Siciliana sia verbalizzata la richiesta che nel prossimo aggiornamento del decreto sia inserita la tratta Castelvetrano - Porto Palo di Menfi. Tale linea ricade tra quelle di competenza di Rete Ferroviaria Italiana e pertanto per essa dovranno essere attivate le stesse procedure che renderanno possibile il recupero a fini turistici delle tratte Alcantara - Randazzo e Noto - Pachino, con la sola, rilevante, differenza che nel caso della tratta Castelvetrano - Porto Palo di Menfi il recupero è richiesto dal territorio e dal Governo regionale che ha fatto propria tale istanza. In tal senso sono estremamente significative le dichiarazioni dell’Assessore Falcone che si possono ascoltare al link precedente e cin parte riportiamo: “il Governo Musumeci ha inoltrato formalmente al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile la richiesta di inserire nel proprio programma di finanziamenti la realizzazione di questa tratta storica. Sarà un elemento essenziale, significativo, strategico, in considerazione del fatto che in altre parti della Sicilia le FS stanno finanziando altre tratte storiche. Allora è giusto avere una armonia di intenti e soprattutto di avere una visione complessiva dell’intera Isola.” Sicilia in Treno auspica che queste parole abbiano concreta realizzazione e continua a tale scopo il suo impegno a supporto del territorio insieme all’Amministrazione comunale di Castelvetrano.
Infine, Sicilia in Treno evidenzia come il recupero a fini turistici delle tratte Noto - Pachino e Alcantara - Randazzo si possa considerare un caso a sé stante rispetto a quasi tutti gli altri interventi elencati nella tabella sopra riportata. Infatti, l’esercizio su queste due linee fu sospeso nel 1986 e nel 1994 rispettivamente, e da allora, anche in seguito ai successivi Decreti di dismissione, l’abbandono ha preso il sopravvento con progressive occupazioni abusive e costruzioni all’interno di quella che era stata la fascia di rispetto, circostanze che sicuramente rendono più complicato il ripristino, rispetto ad altre linee che hanno visto il perdurare dell’esercizio commerciale sino ad anni non altrettanto remoti. Le medesime difficoltà di ripristino delle tratte Alcantara - Randazzo e Noto - Pachino possono essere associate a quello della tratta Castelvetrano - Porto Palo di Menfi, anch’essa chiusa al traffico nel 1986.