Il 23 aprile la Fondazione FS Italiane ha reso pubblica ufficialmente la propria iniziativa volta a valorizzare quelle linee ferroviarie italiane che, pur non essendo più interessate da traffico ordinario, meritano di essere preservate in quanto risultano caratterizzate da un evidente valore turistico e culturale.
Le tratte individuate nella attuale fase (che, da appassionati, speriamo abbia in seguito successivi sviluppi) sono quattro, in varie regioni d’Italia:
- 1. la “Ferrovia del Lago” in Lombardia, da Palazzolo sull’Oglio a Paratico/Sarnico sulle rive del Lago d’Iseo;
- 2. la “Ferrovia della Val D’Orcia”, in Toscana, da Asciano a Monte Antico nell’incantevole paesaggio delle “Crete Senesi”;
- 3. la “Ferrovia del Parco”, in Abruzzo, la seconda linea ferroviaria più alta della rete FS dopo il Brennero che s’inerpica fino a Roccaraso e i boschi della Majella;
- 4. la “Ferrovia della Valle dei Templi”, in Sicilia, da Agrigento Bassa a Porto Empedocle, passando tra i Templi della Magna Grecia, Patrimonio dell’Unesco.
Tali linee saranno quindi oggetto di una particolare attenzione, volta alla loro tutela in termini infrastrutturali e con l’obiettivo di una specifica utilizzazione.
Siamo davvero lieti che già nel primo gruppo abbia ottenuto l’attenzione che certamente merita la linea su cui dal 2006 hanno viaggiato i treni storici organizzati da chi ha fondato Ferrovie di Selinunte (“Treno dei Templi” e “Treno del Mandorlo in Fiore”).
Ma c’è più di un motivo per gioire: è chiaro che siamo davanti ad una svolta che è lecito definire epocale: si tratta infatti di un significativo e fondamentale passo avanti nella direzione della tanto auspicata visione unitaria del patrimonio storico ferroviario italiano, che oltre ai rotabili, agli impianti ed agli archivi, oggi, finalmente, vede comprendere anche le linee ferroviarie; nello specifico, quelle tratte che, arricchite da scenari mozzafiato e ardite opere di ingegneria ferroviaria italiana, con manufatti e soluzioni tecniche e di tracciato che tuttora suscitano ammirazione, risultano più intimamente legate al territorio, al paesaggio ed alla sua vita sociale e culturale; ferrovie il cui valore, come già da anni sottolineato da tante associazioni italiane, non può e non deve essere legato esclusivamente al loro sfruttamento commerciale.
Si è dunque tracciata la strada per la identificazione, a livello nazionale, di un ulteriore patrimonio storico ferroviario, quello costituito dalla rete di linee dal valore turistico-culturale.
Ferrovie di Selinunte ha sempre creduto in questa strategia, tanto che chi vi scrive collabora già da tre anni con F.I.F.T.M. (Federazione Italiana delle Ferrovie Turistiche e Museali) alla stesura delle norme atte a regolamentare specifiche modalità di gestione per le linee turistiche. Norme che contemplano aspetti relativi per prima cosa alla sicurezza, ma senza perdere mai di vista una auspicabile “flessibilità” per ciò che riguarda l’insieme delle regole che delineeranno l’esercizio e, soprattutto, la possibilità di coinvolgere direttamente anche le associazioni amatoriali nella gestione di queste importanti infrastrutture, tutto ciò per rendere economicamente poco oneroso il mantenimento delle stesse.
Del resto, Fondazione FS, con la affermazione relativa alla “bassa velocità” presente nel suo comunicato (particolare che non esclude affatto che le linee turistiche possano essere percorse con materiale ordinario, evenienza anzi auspicabile), sembra entrare nel merito delle modalità di esercizio cui saranno sottoposte le linee turistiche andando proprio nella direzione del contenimento dei costi.
Bene, anzi, benissimo!
Speriamo dunque che, in tale ottica di contenimento dei costi, si arrivi anche a vagliare l’opportunità di coinvolgere sempre più nella gestione delle linee turistiche il mondo delle associazioni, che appare ormai maturo per dare un suo qualificato apporto dopo anni in cui ha contribuito, in maniera determinante, a mantenere vivo il parco dei rotabili storici del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e non solo, impiegando questo prezioso volontariato in varie mansioni, più o meno complesse e operative (ovviamente dopo adeguata formazione), magari prendendo a modello tantissime realtà europee che già operano in tal senso con risultati pregevoli.
Gli scenari ipotizzabili sono, come intuibili, tanti e certo, un tale positivo traguardo, la creazione di questo primo “precedente”, dà, in termini prospettici, anche nuovo slancio alla nostra pluriennale azione volta al salvataggio e rivalorizzazione dello scartamento ridotto siculo in chiave turistica.
Ferrovie di Selinunte esprime dunque, per tutti i motivi ora citati, grande entusiasmo per l’annuncio della nascita del primo nucleo di ferrovie turistiche per iniziativa della Fondazione FS Italiane e, con rigenerato ottimismo per il futuro, saluta questo risultato rinnovando l’impegno nelle sue battaglie.