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Benvenuti, benvenuti a tutti i simpatizzanti delle ferrovie a scartamento ridotto siciliano, a tutti coloro che sono rimasti legati ai ricordi di tanti anni fa, quando con il treno si poteva ancora percorrere uno degli itinerari ferroviari più belli d'Europa. Benvenuti a coloro che, vuoi per distanza, vuoi per ragioni anagrafiche, non hanno mai potuto vedere in azione le RALn 60 sulle rampe della Castelvetrano-Porto Empedocle. Ed infine... benvenuti a tutti quelli che, come noi, non hanno mai smesso di credere che questa sfortunata ferrovia possa ancora avere un futuro e un ruolo di primo piano negli anni 2000.
Questo spazio, creato da alcuni degli attuali soci fondatori di SiT, che da anni si spendono (ottenendo risultati) per lo scartamento ridotto FS, è stato pensato e voluto proprio per aggregare in primis tutti gli appassionati e i simpatizzanti di questa "ridotta sicula", sicuramente la più famosa, per cercare di fare un punto della situazione sul passato, sullo stato attuale e, perchè no, su quelle che potrebbero essere le prospettive future di questa complessa ed affascinante infrastruttura e dei suoi ultimi, supersti (e malconci) mezzi.
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Riportiamo integralmente una notizia apparsa il giorno 21 settembre sul sito castelvetranoselinunte.it , news che potrete trovare cliccando qui.
Ecco di seguito la notizia:
"Il Sindaco della città di Castelvetrano, Avv. Felice Errante, ha siglato a Roma un protocollo d’intesa per la riqualificazione urbana delle aree ferroviarie del Comune, con l’ing. Carlo De Vito, Direttore Compartimentale di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. (in sigla RFI).
Le linee principali del progetto , in sintesi verteranno sulla riqualificazione dell’area con la sistemazione della rete idrica e fognaria, che oggi sono una costante fonte di disservizio per la cittadinanza in caso di avverse condizioni meteorologiche,la realizzazione di un sottopassaggio, il ripristino della tratta ferroviaria Marinella di Selinunte (Parco Archeologico) – foce del Belìce (ponte di ferro). Con il riuso della tratta ferroviaria dismessa e la creazione di alloggi per housing sociale.
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Si rende noto che la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Trapani ha promosso una iniziativa di grande rilevanza per quanto riguarda la salvaguardia del patrimonio dei rotabili storici italiani. Infatti, nell’ambito dei finanziamenti del P.O.R. Sicilia 2007-2013, asse III Obiettivo 3.1.1, è stata presentata la scheda per il finanziamento di un progetto che prevederà la conservazione di rotabili a scartamento ridotto che di recente la stessa Soprintendenza ha deciso di sottoporre a vincolo di tutela in quanto beni culturali facenti parte del patrimonio etno-antropologico siciliano.
In particolare, i rotabili per i quali si propone la salvaguardia sono:
n.2 carri chiusi tipo "G"
n.1 carro a sponde mobili tipo "L"
n.1 carro a sponde alte tipo "Lt"
n.1 carro a sponde mobili e tramoggia tipo "Pb"
n.2 carri a sponde basse tipo "Pf"
n.2 carri pianale tipo "Poz"
n.1 carro cisterna tipo "M"
n.1 carro per il trasporto rotabili a s.r. tipo "Prz"
n.1 carro gru tipo "GRU"
Leggi tutto: La sovrintendenza BB.CC.AA. di Trapani per lo scartamento ridotto siciliano
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Riprendiamo volentieri una delle notizie, per noi appassionati, più succose degli ultimi anni: il ritorno della elettromotrice AB03, completamente restaurata grazie al lavoro svolto dalle Officine MF Costruzioni Ferroviarie di Roma con l’indispensabile consulenza di Massimiliano Marchetti (Presidente Associazione Roma Treno Vapore Team), nella sua San Marino, proprio sui binari che appena un anno fa, dopo più di mezzo secolo trascorso chiusa dentro una galleria assieme ad altri rotabili, ora custoditi a Galavotto presso un deposito di Stato, l'hanno riconsegnata al mondo riesumandola dalla decadenza alla quale sembrava condannata.
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Il 20 giugno del 1910 veniva inaugurato il primo tronco della linea a scartamento ridotto Castelvetrano – Porto Empedocle, delle Ferrovie dello Stato. Si trattava del tratto Castelvetrano – Selinunte (13,112 km). Lo stesso giorno veniva aperto al traffico anche il tronco da Castelvetrano a Partanna (10,759 km), primo tratto della linea che avrebbe raggiunto S. Carlo per collegarsi alla linea proveniente da Palermo.
L’idea della sua realizzazione e la conseguente progettazione risalgono alla fine del XIX secolo. La linea fu realizzata a scartamento ridotto “italiano” di mm. 950 per esigenze economiche, con traverse in legno e rotaie FSR 27.
Questo tronco fu il primo ad essere aperto all’esercizio e, dopo varie vicissitudini, l’ultimo ad essere ufficialmente chiuso, il 31/12/1985.
Il centenario dell’apertura del tronco Castelvetrano – Selinunte arriva in un momento davvero particolare. Infatti, come è stato già reso noto dalle pagine di questo sito (vedi articolo), i contatti sviluppati nel corso dell’ultimo anno tra chi vi scrive e l’Amministrazione Comunale di Castelvetrano hanno portato ad un risultato davvero molto rilevante. Il 23 aprile 2010 è stato infatti sottoscritto un protocollo d’intesa con il Comune di Castelvetrano Selinunte proprio finalizzato al recupero delle ultime vestigia dello scartamento ridotto siculo. Alla luce di tale risultato, celebriamo questa importante ricorrenza offrendovi una rassegna di immagini “non storiche”, cui potete accedere continuando la lettura dell’articolo.
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Idee&Progetti
in questa categoria caricheremo a poco a poco tutte le idee e progetti per cercare di far rivivere la nostra amata ferrovia