L’impegno dei fondatori di Ferrovie di Selinunte per la salvaguardia, la valorizzazione e l’eventuale recupero della infrastruttura ferroviaria siciliana ha trovato modo, negli ultimi anni, di concretizzarsi con una attività sempre più articolata ed in questo momento (ottobre 2012) ci sentiamo prossimi alla possibilità di realizzare alcuni dei principali obiettivi.
Tra questi vi è certamente la possibilità che il progetto del ritorno dell’esercizio ferroviario, con i rotabili storici restaurati, a scopo esclusivamente turistico sulla linea a scartamento ridotto da Castelvetrano a Selinunte sino alla Foce del Belìce, possa avere una sua prima concretizzazione con il recupero di un tratto di questa linea. In particolare, ci si riferisce alla possibilità di offrire un originale servizio ferroviario turistico dall’area del Parco archeologico di Selinunte (la più grande d’Europa) alla Riserva Naturale Orientata della Foce del Belìce e Dune Limitrofe. Nei progetti, il servizio sarà affidato ai rotabili storici dello scartamento ridotto tuttora presenti presso l’area del deposito di Castelvetrano.
Ci sembra utile, nello spirito di condividere con tutti coloro che riconoscono la validità degli obiettivi che tentiamo di realizzare, ricostruire il percorso che dal 2008 abbiamo seguito per almeno due motivi.
Il primo è che pensiamo che la nostra esperienza potrà essere di aiuto per chi, facendo parte di associazioni che operano nel campo della cultura, volesse intraprendere qualcosa di analogo.
Pensiamo inoltre che la conoscenza delle varie fasi possa suscitare, negli appassionati, ulteriore interesse sino a stimolare la voglia di partecipare direttamente alle attività perseguite da chi ha fondato Ferrovie di Selinunte.
Il primo aspetto lo riteniamo molto importante perché sin dall’inizio, nei primi incontri con le istituzioni e gli enti di vario tipo con i quali ci siamo trovati ad interloquire per esporre i nostri obiettivi, abbiamo compreso che si poneva un problema di “credibilità” di base.
Intendiamo dire che il rischio iniziale è stato quello di passare, in quanto appassionati, per sognatori. Nei colloqui con gli esponenti delle altre associazioni che fanno parte della FIFTM (Federazione Italiana delle ferrovie Turistiche e Museali), e che operano nel resto d’Italia, abbiamo potuto verificare come tale problema si presenti a tutti i livelli rendendo in partenza molto diffidente l’interlocutore.
Immaginate le reazioni che abbiamo riscontrato quando già nel 2009 abbiamo iniziato i nostri incontri per spiegare che volevamo fare tornare le RALn 60 sul binario a Selinunte! Tante reazioni sbalordite, incredule, di chiusura. Ricordiamo frasi del tipo: “è pura poesia”. Tante, ma non tutte, anzi.
Non c’è dubbio che l’appassionato è portato a sognare. Anche il nostro progetto sino ad un certo momento poteva essere classificato come un sogno. E anche avendo le idee chiare su cosa si poteva fare e la consapevolezza che un obiettivo come quello che noi “sognavamo” in altre parti d’Europa è la normalità, non trovavamo da soli la forza di fare un primo passo. E la vera prima spinta ad iniziare una attività concreta per realizzare il sogno arrivò, quasi contraddittoriamente.
Infatti, nel 2008 venne indetta la “Iª giornata delle ferrovie dimenticate”. Già quella dizione non ci entusiasmava. Avremmo preferito che si fosse parlato di “ferrovie da salvare”, mettendo sin dal nome in positivo le azioni da mettere in campo. Inoltre, non ci pareva che tra gli obiettivi il principale fosse il ritorno dell’esercizio ferroviario. Almeno in Sicilia, a giudicare dal programma degli interventi previsti in occasione dell'incontro tenuto a Palermo il 28 febbraio 2008 in preparazione della manifestazione.
In quella occasione il tema principale era “Per una rete di mobilità dolce in Sicilia”. Tra i vari aspetti trattati nell’incontro, la tutela del paesaggio attraverso il recupero delle reti ferroviarie abbandonate e delle antiche vie di collegamento in Sicilia; i metodi utilizzati per la riconversione dei tracciati, nel rispetto delle caratteristiche storiche; le prospettive di intervento per la creazione di una rete su base regionale. In quel momento ricordiamo che molti Comuni stavano già predisponendo la documentazione per avviare richieste di finanziamento in ambito P.O.R. Sicilia 2000-2006 proprio per la riconversione in piste ciclabili di una notevole porzione della dismessa rete ferroviaria complementare siciliana a scartamento ridotto.
L’unico aspetto positivo che vedevamo in questa impostazione era che comunque i tracciati ferroviari sarebbero stati salvati dalla completa cancellazione (vendita a privati) e che forse la realizzazione di una pista ciclabile poteva essere vista come un intervento conservativo reversibile. Un po’ di ottimismo non guasta mai.
Ci incuriosiva tra i relatori la presenza del Dott. Giovanni Pompeo, Sindaco di Castelvetrano, centro che dal punto di vista ferroviario era già oggetto delle nostre attenzioni.
Partecipammo al convegno da spettatori e … restammo fulminati. Proprio dall’intervento del Dott. Pompeo. Man mano che parlava ci guardavamo tra noi soci presenti e cominciammo ad agitarci sulle sedie: forse qualcosa si poteva tentare.
Alla fine dell’incontro avvicinammo il Sindaco Pompeo e alla fine di un breve colloquio, nel quale accennammo alcune nostre idee, avevamo fissato una nostra visita a Castelvetrano per discutere più compiutamente il tutto.
Già dal primo incontro comprendemmo che avevamo la fortuna di incontrare un Sindaco che rappresentava ed esprimeva, nel più consapevole dei modi, quella che dovrebbe sempre essere la sensibilità di una cittadinanza verso la storia della propria città. Perché a Castelvetrano di questo si tratta: non vi è famiglia che non abbia avuto uno o più ferrovieri in servizio nel deposito e come personale viaggiante. E il deposito della stazione di Castelvetrano è stato per decenni l’unica vera industria della città, attorno alla quale essa si è sviluppata.
Da qui inizia quella che potremmo definire una avventura.
I primi passi sono stati i più difficili, per i motivi che abbiamo indicato prima legati alla facile classificazione tra i sognatori. Ma avevamo la possibilità, già allora, di presentarci facendo riferimento ad una precisa volontà dell’Amministrazione comunale di Castelvetrano e ciò fu decisivo. Riuscimmo a mettere così in moto un meccanismo virtuoso, per il quale ogni passo, effettuato con tutto il riserbo e la prudenza necessari, è stato la premessa per il successivo.
Il 19 marzo 2009 i fondatori di Ferrovie di Selinunte, nelle vesti di rappresentati di una associazione già convenzionata con Trenitalia, furono invitati dal Sindaco Dott. Giovanni Pompeo all'incontro tenutosi nell'ambito del tavolo tematico "Il territorio come patrimonio" istituito ai fini del progetto di elaborazione del Piano Strategico della Valle del Belìce, promosso dalle Amministrazioni dei Comuni di Castelvetrano (capofila), Calatafimi-Segesta, Campobello di Mazara, Gibellina, Menfi, Montevago, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belìce, Santa Ninfa e Vita.
Nel corso dei lavori uno degli argomenti principali fu la creazione nel comprensorio di una rete di mobilità alternativa ecocompatibile (bici, treno, ecc.). Venne così esposto il nostro progetto, già individuato e condiviso con il Sindaco Pompeo: la creazione di una FERROVIA MUSEO, della quale la tratta dalla stazione di Castelvetrano sino alla foce del Belice sarebbe parte integrante e l'area del deposito di Castelvetrano diverrebbe il fulcro operativo ed espositivo.
Il 9 maggio 2009 l’Assessore al Turismo ed allo Sviluppo Economico del Comune di S. Margherita Belice invitò ad esporre il progetto di cui sopra nel corso del seminario “L’Escursionismo come risorsa turistica per lo sviluppo locale”.
Il 21 maggio 2009, nell’ambito della manifestazione “Salvalarte Sicilia” di Legambiente, nel corso di un incontro pubblico presso i locali del Dopolavoro Ferroviario di Castelvetrano vi fu l'occasione, da parte nostra, di illustrare alla cittadinanza i progetti condivisi con l’Amministrazione Comunale. In quella stessa occasione il Sindaco Pompeo sottolineò la validità delle iniziative avviate, che riguardavano anche il patrimonio di rotabili dello scartamento ridotto superstiti e l’area del deposito.
L’attività è proseguita, in stretto contatto con l’Ing. Giuseppe Taddeo, Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale di Castelvetrano, iniziando la fase di progettazione preliminare necessaria per la presentazione della documentazione per l’Avviso pubblico per l’attuazione territoriale del PO FESR 2007.2013 con riferimento all’asse VI “sviluppo urbano sostenibile” – seconda fase. Con riferimento a tale avviso, nel marzo 2010 fu presentata la scheda relativa al “Ripristino dell'esercizio a scopo turistico sulla linea ferroviaria a scartamento ridotto Castelvetrano - Porto Empedocle dal km 0+000 al km 15+685”. Il progetto è stato ritenuto ammissibile con riguardo agli obiettivi della misura POR di riferimento.
Dopo avere ottenuto, quindi, una prima serie di risultati, nell’aprile del 2010 la collaborazione con l’Amministrazione del comune di Castelvetrano fu sancita con un Protocollo d’Intesa, ottenuto anche grazie al ruolo di presidente che chi vi scrive aveva all'interno di una associazione convenzionata (e quindi accreditata) con il gruppo FS.
Al primo punto si stabilisce che “ l’Amministrazione, ai fini della realizzazione del progetto di ritorno dell’esercizio ferroviario a scopo esclusivamente turistico, con rotabili storici, sulla linea a scartamento ridotto da Castelvetrano a Selinunte sino alla Foce del Belìce, designa l’Associazione quale referente per quanto riguarda la definizione dei caratteri storico-filologici dell’intervento e degli aspetti tecnici”.
Successivamente, nel settembre 2011, è stata presentata analoga scheda relativa al “Recupero della linea ferroviaria a scartamento ridotto Castelvetrano - Porto Empedocle dal km 13+112 (Stazione di Selinunte) al km 15+550 (Foce del Belìce)”, come primo lotto funzionale del progetto generale. Anche tale progetto è stato ritenuto ammissibile a finanziamento con riguardo agli obiettivi della misura POR di riferimento.
L’attività di progettazione svolta dai fondatori di Ferrovie di Selinunte ha riguardato, nella fase di redazione dei progetti preliminari a corredo delle due schede prima indicate, la individuazione degli interventi da attuare e la stima dei relativi costi. Tali fasi sono state sviluppate sulla base di sopralluoghi, di documentazione tecnica d’archivio riguardante la linea e in seguito ad apposite indagini di mercato.
Parallelamente la nostra attività ci ha impegnato nell’avviare e curare i contatti necessari con le amministrazioni e gli enti a vario titolo coinvolti. Volendone fare un elenco, forse non completo, ricordiamo:
- Trenitalia s.p.a. - Direzione Regionale Sicilia.
- R.F.I. - Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. - Direzione Territoriale Produzione Palermo
- Ferservizi s.p.a. – Zona Sud
- Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione ed i Sistemi Informativi e Statistici - Direzione Generale della Motorizzazione Civile - USTIF Ufficio speciale trasporti a impianti fissi.
- Regione Siciliana - Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità - Dipartimento delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti - Servizio 4 - Trasporto regionale ferroviario.
- Provincia Regionale di Trapani (Settore n. 8 “Territorio, ambiente, riserve naturali, protezione civile, programmazione turistica e grandi eventi”), in quanto gestore della Riserva Naturale Orientata della Foce del Belìce e Dune Limitrofe.
- Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Trapani;
- Direzione del Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa “Vincenzo Tusa” e delle aree archeologiche di Castelvetrano, Campobello di Mazara e dei Comuni limitrofi.
In particolare, sulla base di nostre richieste, inoltrate a partire dal 2009, la Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Trapani ha riconosciuto il valore culturale di rotabili presenti a Castelvetrano, dichiarandone il valore etnoantropologico e l’interesse per la storia della scienza e della tecnica. Tra i rotabili che in questo modo sono stati salvati dalle demolizioni vi sono anche le automotrici diesel RALn60, che contiamo di riportare sui binari tra Castelvetrano e Selinunte.
Come hanno avuto modo di apprezzare coloro che ci seguono da vicino, l’azione svolta è stata caratterizzata dal massimo riserbo, dettato da una opportuna prudenza nel pubblicizzare anche risultati acquisiti per evitare che una strada difficoltosa come quella intrapresa potesse divenire ancora più impervia per una nostra imprudenza.
Tornando alla occasione iniziale alla quale si può fare risalire la vicenda ora riepilogata, e cioè le giornate delle ferrovie dimenticate che poi si sono succedute, sembra che tuttora Co.Mo.Do., promotore delle manifestazioni, non prenda in considerazione il ritorno dell'esercizio ferroviario su una linea dismessa. Nel sito ufficiale infatti leggiamo:
Ferrovie in disuso. Che fare? Si può pensare a: Percorsi pedonali e per utenti a mobilità ridotta - Percorsi ciclabili - Percorsi per il turismo equestre. Queste soluzioni non pregiudicano, in futuro, l’eventuale ripristino del servizio ferroviario. Anzi preservano il sedime dall’abbandono o da usi impropri.
Se possiamo convenire, come scritto all’inizio, con quest’ultima affermazione, si rileva, appunto, che il ritorno dell'esercizio ferroviario su una linea dismessa di fatto è ritenuto praticamente impossibile. Altrimenti lo vedremmo enunciato tra gli altri obiettivi.
Ecco perchè quello che il Comune di Castelvetrano sta tentando di fare con il nostro supporto ha un valore enorme. Tale valore ha già avuto importanti riscontri sia a livello locale, dato che sono ormai molti gli appassionati di tutta la Sicilia che ci incoraggiano a proseguire lungo la strada intrapresa, sia a livello nazionale, dato che il “Progetto di recupero dello scartamento ridotto FS siciliano” si è guadagnato due pagine sul libro di Marco Bruzzo e Michele Cerutti “Rotabili Storici” pubblicato da Duegi Editrice nel 2010.
L’impegno di Ferrovie di Selinunte per creare a Castelvetrano e Selinunte la prima ferrovia turistica in Sicilia è tuttora in corso e tanta strada ancora deve essere percorsa. Dunque chi vuole condividere questa avventura impegnandosi con noi in prima persona è il benvenuto!