Sembrerebbero esserci buone nuove da Castelvetrano: il locomotore da manovra a scartamento ridotto R212.402, unico esemplare del gruppo esistente, già vincolato come bene culturale grazie all’art. 13 del D.Lgs. n. 42 del 22.01.2004 e ss.mm.ii., non è più all'esterno del piazzale; l'ipotesi più plausibile è che finalmente sia stata eseguita la tanto agognata manovra per il rimessaggio al chiuso.

La macchina era stata ritratta (foto in alto), ancora all'esterno, domenica 22 dicembre u.s., in occasione del tradizionale pranzo di fine anno di Sicilia in Treno, organizzato a Castelvetrano. Una visita molto sentita per i soci di SiT, che negli anni si sono spesi fattivamente, e con importanti risultati, per la salvaguardia dello scartamento ridotto siciliano.

Abbiamo già discusso in queste pagine del problema del recente accantonamento all’aperto del prezioso rotabile (R212.402 - ancora nessuna nuova. - R212.402 - considerazioni sull'odierna collocazione a Castelvetrano ). Una collocazione che ha preoccupato e spinto SiT a scrivere, oltre un mese fa, sia al proprietario del mezzo, Mercitalia Rail, sia a Fondazione FS Italiane per chiedere il rimessaggio al coperto del rotabile.

Pur non avendo mai avuto risposte ufficiali nelle ultime settimane “voci di corridoio” indicavano come “a breve” (termine quantomeno opinabile visto il tempo passato da quando il locomotore è ritornato a Castelvetrano) la risoluzione del problema. Motivo per il quale SiT ha pazientemente aspettato novità in merito.

Evidentemente le criticità che non hanno consentito fino a pochi giorni fa il rimessaggio al coperto del veicolo sono state risolte. I fattori da considerare per un tale ritardo possono essere stati tanti: alla reale ed effettiva disponibilità di spazio all’interno della rimessa ex S.R., si è sommata l’attuale posizione in cui è stato collocato il locomotore (diversamente da prima dello spostamento verso Carini, il R212 ha impegnato la prima via della rimessa, che potrebbe essere stata appunto interamente occupata da altri rotabili); ed ancora, importanti lavori sui binari del fascio a scartamento ordinario che lambiscono quello ridotto avrebbero potuto impedire la movimentazione del rotabile verso altri tronchi; senza contare possibili rischi interferenziali tra attività di cantiere e operazioni di manovra. Tutte ipotesi che rimarranno tali, ma ragionevoli. Eppure giorno 22 non abbiamo potuto fare a meno di constatare  che il mezzo è comunque stato movimentato nelle ultime settimane, rispetto alla prima posizione nel quale era stato posizionato, in qualche modo confermando la possibilità di manovrare il locomotore. Così come il ricovero al chiuso sarebbe dovuto da subito essere garantito; tutto questo, unito alla strana vicenda del rientro da Carini, ci spinge a chiederci ancora una volta cosa non abbia funzionato.

Il rimessaggio al coperto finalmente effettuato va pienamente in direzione dell’impegno dettato dal decreto legislativo n. 42 del 22.01.2004: Il vincolo quale “bene culturale” comporta infatti che il locomotore debba essere salvaguardato nella sua integrità e che quindi non possa essere oggetto di degrado; integrità che deve essere assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di prevenzione, manutenzione e restauro, come prescritto dall’art. 29 c.1 del su citato decreto legislativo (un concetto riaffermato dal combinato disposto dei commi 1) e 3) dell’art. 30 del decreto legislativo su citato, che impone che il privato proprietario, possessore o detentore del bene culturale di che trattasi è tenuto a garantirne la conservazione); per prevenzione si intende, inequivocabilmente, il porre in essere tutte quelle operazioni, fors’anche di modesta entità, quale il ricovero in luogo all’uopo idoneo a preservare da intemperie e razzie e quant’altro come è inteso seguendo, semplicemente, le indicazioni dell’art. 29 c.2 del succitato D.lgs. 42/04 e ss.mm.ii.

Proprio in virtù di queste considerazioni SiT ha inviato a Fondazione FS Italiane, il soggetto  ragionevolmente più indicato per discutere del patrimonio ferroviario del gruppo FS, una proposta di collaborazione, per cercare di aiutare, con il solo limite delle nostre possibilità, a contenere le problematiche evidenziate e a riavviare quel virtuoso processo di restauro e conservazione dello scartamento ridotto siciliano. 

SiT si augura dunque che la vicenda del R212.402 possa ulteriormente evolversi positivamente (magari con un nuovo invio verso un'officina che permetta di restaurare il rotabile), e si riesca trovare una collocazione al chiuso pure per la locomotiva a vapore R301.027, anch'essa accantonata all'aperto a pochi metri di distanza (è stato piazzato un curioso telone a salvaguardia dei resti della cabina), e per le parti di ricambio recuperate dalla RALn6003, tutt'ora poste all'esterno dei capannoni ferroviari. Purtroppo il tempo gioca a sfavore, più passano i giorni, più aumentano le possibilità che tale materiale possa essere oggetto di vandalismo, furti o semplice degrado dovuto agli agenti atmosferici; una situazione già, purtroppo, vista tante volte in passato proprio nell'area di Castelvetrano, dove la recinzione che perimetrava il deposito risulta nuovamente divelta in molti punti. Anche per queste ragioni SiT, rimanendo in attesa di una risposta alla missiva inviata, spera che la proposta di collaborazione formulata possa essere accolta.