Segnali annessi ai treni
In questo articolo introduciamo un importante aspetto riguardante la circolazione ferroviaria: i segnali annessi ai treni. Nei primi decenni del secolo scorso l’utilizzo del telegrafo (e, più tardi, del telefono) sulle linee secondarie era poco diffuso, l’unico modo dunque per segnalare al personale lungo la linea (ad es. i casellanti) varie situazioni di potenziale pericolo, come la presenza di convogli supplementari rispetto a quelli previsti o l'occupazione del binario, era dotare i treni in transito di tabelle o fanali posti sulla testa o sulla fine convoglio; ad esempio, i treni normalmente in orario presentavano dei segnali visibili sul rotabile posto in coda che indicavano, con la loro presenza, che il convoglio non si era spezzato in linea e che quindi la tratta era libera.
Riprendiamo...
Riprenderà a breve, dopo una lunga pausa, il nostro cammino di informazione su Ferrovie Di Selinunte. Già dalla prossima settimana inizieremo nuovamente a sfornare articoli su aspetti interessanti legati alla ridotta più rimpianta e amata della Sicilia (e non solo).
Teniamo però a specificare che questo silenzio stampa, durato quasi due mesi, è solo in parte “effetto” della stagione estiva siciliana, che da sempre rallenta piacevolmente i ritmi lavorativi, fenomeno cui non fa eccezione la nostra piccola Redazione...
Contrariamente a quanto possa trapelare infatti dalle nostre pagine, in questi mesi - dall’autunno dello scorso anno potremmo dire - abbiamo silenziosamente portato avanti una massiccia attività che, possiamo affermare oggi, ha GIA’ prodotto risultati al di dell’immaginazione di molti…
Purtroppo dovrete attendere ancora un po’ per sapere cosa bolle in pentola ma chi segue il nostro portale e il nostro nutritissimo ed attivissimo gruppo Facebook, che conta quasi 700 contatti ormai, saprà che questo spazio, Ferrovie di Selinunte, non nasce soltanto per raccontare la storia di quel che fu ma trova come ispirazione l’agire sul presente e il lavorare al futuro. Il taglio dato finora negli articoli sui mezzi, sulla linea, sulle infrastrutture, sono sempre state volte a dichiarare lo stato attuale delle ultime vestigia dello scartamento ridotto siciliano. Gli stessi argomenti scelti risentono di ciò che ancora esiste e non è un caso… Lasciamo ad altri, più bravi di noi, la storia, noi stiamo ATTUALMENTE lavorando per il futuro. A tutti voi, lettori e sostenitori, chiediamo dunque un po’ di pazienza e vi diciamo : “stay tuned…”!
La R370 018 torna a Piazza Armerina!
La notizia che tutti gli appassionati siciliani più che aspettare hanno da sempre sognato: una locomotiva sicula torna nella terra per la quale è nata! Ferrovie di Selinunte è orgogliosa di dare in esclusiva questa notizia: la R370 018 torna in Sicilia!
La classica locomotiva con cremagliera, che per anni è stata ospitata a Città di Castello presso il Museo delle Tradizioni Popolari di Villa Cappelletti, tornerà a casa, per essere esposta a Piazza Armerina, dove molte locomotive di questo gruppo hanno svolto il loro servizio.
Il merito di questa operazione è dei fratelli Silvio ed Aldo Piazza, imprenditori di Piazza Armerina, che sono stati recentemente “presi” dalla passione ferroviaria.
Articolo 1 - Regolamento di Esercizio
Iniziamo oggi a parlare del Regolamento d’Esercizio per le ferrovie secondarie a scartamento ridotto della Sicilia, regolamento del 1925. Partiamo ovviamente dall’articolo “1” che norma le prescrizioni sui segnali a mano. Questi fanno parte dei cosiddetti segnali ottici e hanno significati diversi a seconda della loro posizione e del loro colore, che poteva essere verde o rosso: il verde indicava il rallentamento, il rosso l’arresto.
Più in particolare l'art. "1" descrive l'uso dei segnali a mano, i quali venivano adoperati per annunciare quattro diverse situazioni (per ingrandire l’immagine cliccaci sopra):
Segnalamento - il Palo Indicatore
Nelle linee a scartamento ridotto delle FS, in Sicilia, vigeva un regolamento di esercizio abbastanza simile a quello della rete nazionale, ma con alcune vistose differenze. La più conosciuta forse consisteva nel singolare impiego del cosiddetto “palo indicatore”. Le stazione dotate di uno o più binari di incrocio venivano infatti protette da questo caratteristico sistema di segnalamento, che di fatto sostituiva il consueto segnale ad ala presente nelle linee a scartamento normale. Il palo indicatore era usualmente di legno (anche se negli ultimi anni di esercizio sono stati adottati esemplari in cemento armato), di sezione quadrata, colorato con triste bianche e nere oblique; veniva posizionato con una delle diagonali parallele al binario e posto a non meno di 100 m dal deviatoio di ingresso della stazione che si stava servendo. In caso di nebbia o maltempo questo ancestrale sistema ottico di segnalamento veniva sussidiato anche con petardi.