La stazione di Sciacca adesso è bene culturale: soddisfazione delle associazioni ferroviarie
Ferrovie di Selinunte apprende con favore la notizia della pubblicazione del decreto di vincolo della stazione ferroviaria di Sciacca e della relativa area, promosso dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento. Il vincolo sulla stazione di Sciacca va letto e interpretato come un estremo tentativo da parte della Regione di salvaguardare un'area che custodisce la memoria storica della città, e che potenzialmente potrebbe ancora rappresentare una importante fonte di reddito per i Saccensi, qualora si procedesse ad una sua riprogettazione in chiave turistica. Analoghe esperienze, altrove, hanno originato risultati positivi.
Locomotive Rd 142
Continuiamo con la "presentazione" dei mezzi legati allo scartamento ridotto siciliano. Ricordiamo a tutti che questo database, lungi dal voler essere un mero elenco di veicoli ferroviari delle ridotte sicule, è stilato in base a ciò che ancora oggi esiste. Rotabili che un domani potrebbero costituire parte di un parco rotabili storico di una linea turistica.
Le due locomotive diesel Rd 142 2001-2002 sono di fatto gli ultimi rotabili costruiti per la rete a scartamento ridotto della Sicilia. Queste macchine vennero realizzate dalla F.I.P.E.M. (Fabbrica Italiana Prodotti Elettrici e Meccanici, S.p.A) di Reggello (Firenze) e consegnate tra il Giugno e Novembre del 1981. Sono delle locomotive a trasmissione idraulica e rodiggio B’B’, lunghe 11 m e pesanti 36 t, hanno una cabina paracentrale e cofani asimmetrici; nell’avancorpo maggiore trovano posto il motore, i gruppi meccanici, gli impianti ausiliari e di raffreddamento del termico mentre nell’avancorpo minore vi sono le apparecchiature elettrice.
Fondazione FS Italiane individua le prime linee ferroviarie turistiche italiane
Il 23 aprile la Fondazione FS Italiane ha reso pubblica ufficialmente la propria iniziativa volta a valorizzare quelle linee ferroviarie italiane che, pur non essendo più interessate da traffico ordinario, meritano di essere preservate in quanto risultano caratterizzate da un evidente valore turistico e culturale.
Le tratte individuate nella attuale fase (che, da appassionati, speriamo abbia in seguito successivi sviluppi) sono quattro, in varie regioni d’Italia:
- 1. la “Ferrovia del Lago” in Lombardia, da Palazzolo sull’Oglio a Paratico/Sarnico sulle rive del Lago d’Iseo;
- 2. la “Ferrovia della Val D’Orcia”, in Toscana, da Asciano a Monte Antico nell’incantevole paesaggio delle “Crete Senesi”;
- 3. la “Ferrovia del Parco”, in Abruzzo, la seconda linea ferroviaria più alta della rete FS dopo il Brennero che s’inerpica fino a Roccaraso e i boschi della Majella;
- 4. la “Ferrovia della Valle dei Templi”, in Sicilia, da Agrigento Bassa a Porto Empedocle, passando tra i Templi della Magna Grecia, Patrimonio dell’Unesco.
Tali linee saranno quindi oggetto di una particolare attenzione, volta alla loro tutela in termini infrastrutturali e con l’obiettivo di una specifica utilizzazione.
Siamo davvero lieti che già nel primo gruppo abbia ottenuto l’attenzione che certamente merita la linea su cui dal 2006 hanno viaggiato i treni storici organizzati da chi ha fondato Ferrovie di Selinunte (“Treno dei Templi” e “Treno del Mandorlo in Fiore”).
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Solidarietà all'ing. Taddeo, ingegnere capo del Comune di Castelvetrano
La redazione di Ferrovie di Selinunte esprime piena solidarietà all'Ing. Giuseppe Taddeo, con il quale in questi anni chi vi scrive ha collaborato per il progetto di recupero dello scartamento ridotto siculo, progetto al quale è dedicato questo sito; abbiamo avuto modo di conoscere un professionista serio, attento e legato allo sviluppo della sua terra che certo non merita un tale vile atto di intimidazione.
Sul sito CastelvetranoSelinunte troverete il resoconto di questa penosa vicenda.
Il deposito di Castelvetrano nel 1980: la visita di Giovanni Morici
Riceviamo dal Signor Giovanni Morici una interessante documentazione fotografica che testimonia la notevole attività del deposito locomotive di Castelvetrano nel 1980. Dopo 34 anni queste immagini sono diventate un bel documento storico di un epoca che non esiste più ma che Ferrovie di Selinunte ritiene possibile fare tornare a nuova vita per una originale offerta turistica.
Il Sig. Morici ha gentilmente accolto, e per questo lo ringraziamo, il nostro invito a pubblicare su questo sito le sue belle immagini e a corredo ha scritto il testo che segue.
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