Nonostante la celerità con cui furono effettuati i lavori dalla SSTO “Società Sicula Tramways Omnibus”, numerose furono le critiche dei cittadini e duri gli attacchi della stampa sulla conduzione dell'esercizio e sulla puntualità del servizio. Nel 1904 la SSTO cambiò nome in SSIE “Società Sicula Imprese Elettriche“, ma lo stato dei fatti però non cambiò in meglio: i ritardi nelle corse erano frequenti; la pulizia, la manutenzione delle vetture e anche il contegno del personale di servizio lasciava molto a desiderare; così il tutto diventò anche dibattito nel consiglio comunale della città.
La SSIE nel 1908 mise in esercizio una nuova linea per Porrazzi e così diventarono 10 le linee tramviarie che percorrevano la Città di Palermo collegandola con alcune borgate.

La SSTO “Società Sicula Tramways Omnibus”, società che già gestiva a Palermo il trasporto con tram a cavalli, ottenne ad aprile 1898 la concessione di nove linee tramviarie elettriche a scartamento metrico e di tre linee di omnibus a cavalli. Pertanto, si procedette in città alla sostituzione delle rotaie fino ad allora utilizzate per la trazione a cavalli, presumibilmente rotaie Vignole con scartamento ordinario, con rotaie a gola tipo Phoenix (profilo uguale a quello utilizzato nel tram odierno) per le strade lastricate del centro cittadino e con rotaie tipo Vignole (profilo ferroviario) per le strade periferiche che erano pavimentate in terra battuta (macadam).

Anche la città di Palermo, come le altre principali città, intono al 1870 si è voluta attrezzare di una rete di tram trainati da cavalli per venire incontro alle crescenti esigenze di mobilità dei suoi cittadini in considerazione della sua espansione urbanistica. Nel mese di aprile del 1874 l’amministrazione comunale stipula un contratto con l’imprenditore italo-brasiliano Enrico Tortorici per la realizzazione di vetture trainate da cavalli sopra binari in ferro.

Le dieci linee previste in questo contratto erano:

  • Linea A: piazza Marina – piazza Fonderia – Castellamare (piazza XIII vittime) – via Borgo (via F.Crispi) – Piano della Consolazione (piazza Giachery) – via Molo (via C. Colombo) – Acquasanta
  • Linea B: piazza Marina – Piano della Consolazione – via Sampolo
  • Linea C: porta Maqueda – Badia del Monte (chiesa S. Lucia via Rugerro Settimo) – piazza S. Oliva (comprendeva anche l’odierna piazza Castelnuovo) – via Villafranca – Villa Realmena (via Libertà ang. Via Duca della verdura)
  • Linea D: porta Maqueda – Badia del Monte – piazza Ruggero Settimo – via del Molino a Vento (corso Scinà) – Piano della Consolazione
  • Linea E: piazza Marina – piazza Fonderia – Castellamare (piazza XIII vittime) – via Cavour – via Volturno – piazza Marmi – corso Olivuzza – piazza Noce
  • Linea F: piazza Bologni – corso Calatafini – Villa Camastra (villa Tasca)
  • Linea G: piazza Bologni – piano di Santa Teresa (piazza Indipendenza) – Porrazzi
  • Linea H: piazza Marina – via Lungarini – Correria – piazza Croce dei Vespri – Sant'Anna – discesa dei Giudici – Agonizzanti (via probabilmente scomparsa con il taglio di via Roma) – via Calderai –  via Maqueda – via Oreto – stazione via del Secco
  • Linea I: porta Felice – Foro Italico – via Lincoln – corso dei Mille – Brancaccio – Villabate
  • Linea K: porta Felice – Foro Italico – Romagnolo

Il nuovo tema di SiT è dedicato alla storia del tram di Palermo, tornato in effetti di attualità con l’inizio dell’esercizio delle nuove linee avvenuto il 30 dicembre 2015.
Pochi, anzi pochissimi, lo ricorderanno ma il tram è stato presente nelle vie di Palermo nella prima metà degli anni del XX secolo e più precisamente dal 1899 al 1946. La prima linea ad entrare in esercizio fu la Piazza Bologni – Rocca nel maggio del 1899, seguita dopo pochi mesi dalla Piazza Marina – Romagnolo e dalla Piazza Indipendenza – Porta Reale. Nel 1900 vennero aperte nel mese di maggio la Piazza Marina – Acquasanta, nel mese di giugno la Piazza Marina – Noce , a luglio la Piazza Indipendenza – Ucciardone e la Ucciardone – Falde, e a settembre la Ucciardone – San Lorenzo. Sempre nel 1900 la Piazza Bologni – Rocca fu prolungata fino a Monreale e per superare il rapido dislivello presente nella salita della strada provinciale fu realizzato un sistema con due carri collegati da una fune che svolgevano  uno la funzione di carro freno per il tram in discesa e l’altro la funzione di carro spinta per il tram in salita. Infine a febbraio del 1901 entrò in esercizio la Piazza Rivoluzione – Torrelunga.

Pubblichiamo un altro racconto, a firma del socio di SIT Giuseppe Trapani, incentrato su un evento di 35 anni fa, la definitiva chiusura della linea a scartamento ridotto che ebbe in Castelvetrano il suo nodo principale. Quella  circostanza comportava, oltre all’accantonamento dei rotabili, anche la ridistribuzione del personale che era impegnato a mantenerne l’efficienza  … Buona lettura!

Anche se sono passati 35 anni dal 9 dicembre del 1985, ho ancora vivo il ricordo di una per me memorabile giornata di lavoro. Per entrare nell’argomento, andiamo indietro nel tempo.
Da tanti anni si parlava della chiusura della Castelvetrano - Ribera, ultimo tratto ancora in esercizio della linea a scartamento ridotto Castelvetrano – Porto Empedocle – Agrigento. I limiti del trasporto passeggeri e merci, sia in termini di velocità che di capacità, avevano allontanato la clientela generando una sproporzione fra i modesti ricavi e gli alti costi. Dagli anni ’70 inoltre, il miglioramento della viabilità parallela aveva reso insostenibile il confronto per comfort, costo e accessibilità con i servizi gommati e la mobilità individuale.