Con il presente comunicato le associazioni Sicilia in Treno e Mobilita Palermo rappresentano le forti preoccupazioni che derivano dalle recenti vicende che stanno caratterizzando i lavori d’aula del Consiglio Comunale di Palermo in relazione al pericolo che si possa compromettere la realizzazione di alcune opere pubbliche e si perdano i relativi finanziamenti, con particolare riferimento all’ampliamento della rete tranviaria.
Le associazioni Sicilia in Treno e Mobilita Palermo si occupano da anni di monitoraggio e informazione circa le grandi infrastrutture per la mobilità presenti e progettate nel nostro territorio, fornendo attraverso le proprie piattaforme web informazioni utili a suscitare un continuo e fruttuoso dibattito su temi così importanti, ma anche suggerendo idee e proposte alla Pubblica Amministrazione.

Mai l'inaugurazione di un nuovo servizio viaggiatori su ferrovia aveva innescato tante critiche e accanite polemiche, come quelle viste sul web subito dopo, ma anche prima, la presentazione del collegamento Frecciabianca da Palermo a Messina, presentato il giorno 8 dicembre a Catania. Innumerevoli le critiche su tutti i social sul web, sul tempo di percorrenza da Palermo a Messina, che mettono in risalto le 4 ore e 20 minuti del Frecciabianca per collegare le due località contro le appena 2 ore e 45 minuti dei Regionali Veloci ma sulla linea tirrenica, mentre il Fracciabianca da Palermo raggiunge Messina via Catania.

Il 23 ottobre 2021 si è riunita l’Assemblea dei Soci dell’associazione Sicilia in Treno APS. All'ordine del giorno, il rinnovo delle cariche del Consiglio Direttivo di Sicilia in Treno. Alla fine di una serie di informazioni comunicate all'Assemblea sulle attività associative in essere (tra cui un aggiornamento sul tavolo tecnico per l’attivazione della ferrovia turistica Castelvetrano – Porto Palo di Menfi e la fondazione di un Museo ferroviario di Castelvetrano), si è passati alle votazioni.

Viene riconfermato Presidente l'ing. Andrea Bernasconi.

Il nuovo Consiglio Direttivo è così composto:

La salvaguardia dei rotabili di valore storico anche in Italia si è ormai affermata, a partire da varie azioni messe in campo, alcuni decenni fa, da associazioni o da singoli appassionati, che, in molti casi, oltre alla preservazione hanno promosso e agito direttamente anche per il loro restauro sino al recupero degli stessi all’esercizio, anche con la organizzazione di treni storici.

Naturalmente, tali azioni nella maggior parte dei casi sono state rese possibili in quanto basate sulle disposizioni normative in materia di beni culturali. Dal 2004 il riferimento è il D. Lgs.vo n. 42 del “Codice dei beni culturali”, con le sue successive modifiche e integrazioni, che ha sostituito il D. Lgs.vo n. 490 del 1999.

Le caratteristiche richieste affinché si possa avviare la procedura di vincolo di un mezzo ferroviario sono note: è necessario il preliminare riconoscimento del valore culturale, storico, etnoantropologico dello stesso. L’iniziativa di richiesta del vincolo può essere avviata dal proprietario o (come più spesso accade) da soggetti terzi che hanno a cuore le sorti di specifici rotabili. Ci piace sottolineare che la Sicilia è stata pioniera nell’uso, nel campo dei mezzi ferroviari, di tale strumento (anno 2003 - Vincolo della locomotiva Gr. 740 300, del carro VUHK 711 2 901 1, della locomotiva R301 027 a s.r.).

Giova ricordare che anche l’età del rotabile gioca un ruolo rilevante, in termini di tutela “potenziale”: per effetto della lettera g) dell’art. 11 del Codice i rotabili che hanno più di settantacinque anni sono “beni oggetto di specifiche disposizioni di tutela”. Ciò comporta la decisione del proprietario di procedere alla demolizione di un rotabile che è stato costruito da più di settantacinque anni è soggetta comunque alle disposizioni del D.Lgs.vo 42/2004.

Inoltre, in molti casi si è fatto riferimento, molto opportunamente, sia al comma 1 dell’art. 10, che include tra i beni culturali le cose mobili e immobili che rivestono interesse etnoantropologico, sia alla lettera h) del già citato art. 11, che indica come oggetto di specifiche disposizioni di tutela anche “i beni e gli strumenti di interesse per la storia della scienza e della tecnica aventi più di cinquanta anni”.

Paradossalmente, lo strumento del vincolo su un mezzo ferroviario può, ma in modo improprio, essere indicato anche come motivo di impedimento al suo restauro e recupero funzionale. Non si tratta di una ipotesi, purtroppo.

Con estremo rammarico l’associazione Sicilia in Treno comunica che oggi, a Castelvetrano, è venuto a mancare Baldassarre “Baldo” Ingoglia, grande appassionato e uomo di ferrovia, vera e propria memoria storica del deposito locomotive di Castelvetrano e delle linee a scartamento ridotto in Sicilia.
Sicilia in Treno, designata come curatore della imponente collezione pazientemente realizzata da Ingoglia nel corso dei suoi decenni in servizio preso le FS, ribadisce il suo impegno nel portare avanti il sogno di Baldo, trovare una sede stabile a Castelvetrano per rendere fruibile questo prezioso corpus documentale e fotografico.

Perdiamo un amico unico per umanità, altruismo e capacità molteplici nella tecnica e nell'arte, un grande appassionato delle ferrovie. Le nostre condoglianze alla figlia e ai familiari

I funerali di Baldo Ingoglia si svolgeranno domani 20 luglio alle ore 11 presso la Chiesa Madre di Castelvetrano.