6/10/2018 - Ultime prove prima della riapertura - Passante Ferroviario Palermo
Un Jazz in transito sul PFP il 6 ottobre 2018, il giorno prima della riapertura ufficiale. Le riprese sono di Cesare Calcara e sono state donate a Sicilia in Treno.
R212.402: buone notizie (?)
EDIT: Registriamo, con stupore ma anche con preoccupazione, la ricomparsa, da alcuni giorni, del R212 402 nel deposito di Castelvetrano.
Dopo avere reso noto a tutti gli appassionati dello scartamento ridotto siciliano lo spostamento dell’automotore diesel R212 402 da Castelvetrano, avvenuto lo scorso 10 luglio, vi aggiorniamo sulla sua attuale ubicazione, adesso resa di pubblico dominio con la “new” pubblicata sul numero di settembre di Tutto Treno e redatta da Paolo Simon, socio di SiT. Il piccolo R212 è stato accolto presso il sito di Carini della Officina Nazionale Attività Industriali di Rete Ferroviaria Italiana s.p.a..
Passante ferroviario | La prima corsa prova, ancora non stabilita la data di apertura
Sabato 11 Agosto si è svolta la prima corsa prova lungo il tracciato ferroviario tra le stazioni di Notarbartolo e Punta Raisi.
Il treno è partito alle 9.35 da Notarbartolo, facendo sosta a Sferracavallo dove l'ing Filippo Palazzo di RFI ha risposto ad alcune domande rivolte dai giornalisti. La domanda sicuramente più interessante è stata: "Quando verrà riaperta la linea al traffico passeggeri?"; la risposta è stata chiara: "La data del 9 Settembre è una data plausibile, ma tutto dipenderà dalle prove e dalle certificazioni".
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Il futuro a medio termine delle Ferrovie Siciliane
La Sicilia è una regione che ha avuto negli scorsi anni un rapporto di convivenza difficile e controverso con la ferrovia, vuoi per la complessa orografia tipica dell'isola, vuoi per i numerosi investimenti spesso promessi e quasi mai realizzati, vuoi perché la classe politica regionale, storicamente (dati alla mano), non ha dimostrato di tenere nella giusta considerazione il trasporto ferroviario, specie se lo si paragona al gommato. Se a tutto ciò si aggiunge la soluzione di continuità territoriale tra Sicilia e Italia data dallo Stretto di Messina, se si vuole ragionare su quel che si può fare per migliorare, in termini pratici sul medio periodo, non rimane altro che cercare il più possibile di potenziare ciò che esiste (e che si è salvato dalle chiusure).
Eppure il trend che abbiamo sopra descritto, sembra, negli ultimi tempi, si stia lentamente invertendo: oggi infatti vogliamo raccontarvi ciò che le Ferrovie dello Stato hanno intenzione di realizzare nella nostra regione nei prossimi 2-4 anni. Non parleremo di cifre economiche e di appalti, ma solo di itinerari, risparmi in termini di percorrenza e miglioramenti della capacità della linea. Per spiegare cosa verrà realizzato ci baseremo sul piano sviluppo potenziamento pubblicato da Rete Ferroviaria Italiana.
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Una serata, due chiacchiere, una “digitalizzazione”….
Di articoli dove si scrive su come digitalizzare un modello per fortuna la rete ormai è piena. Su internet vi sono tantissimi tutorial ricchi di informazioni a riguardo, proposti da esperti modellisti che, con piacere e voglia di divulgare le loro conoscenze, rilanciano continue news e trucchi su un argomento ormai fondamentale e predominante nel mondo dei fermodellisti “dinamici”, ovvero degli appassionati che non si accontentano di modelli in vetrina ma vogliono simulare l’esercizio ferroviario realizzando un impianto per ricreare la “propria” ferrovia.
Questo pezzo va ad arricchire il filone, con il racconto di una digitalizzazione potenzialmente appetibile a tanti fermodellisti che trattano “italiano”.
Un giorno di giugno l’amico modellista Fabrizio Caramazza mi chiede infatti se sia possibile spostare un decoder 8 poli su un modello elaborato da una serie giocattolo, quindi senza predisposizioni del circuito stampato atto a poter ospitare un decoder.
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